• Facebook: acracale
  • Google+: +ACRacaleParrSanGiorgio
  • Twitter: ACRacale
  • YouTube: ACRacale
  • External Link: www.sangiorgioracale.it

il punto di vista

di don Totò Tundo
Assistente Parrocchiale di AC

È da tanto tempo, ormai, che confrontandoci anche animatamente, tentiamo di capire se i giovani d’oggi sono semplicemente distratti, o solo “diversamente impegnati”. A guardarli da lontano, ci appaiono chiusi, con notevoli difficoltà a manifestare la loro interiorità e ad accogliere idee o esperienze dall’esterno. Eppure siamo convinti che hanno grandi tesori chiusi nella loro coscienza: attenzioni, sensibilità, convinzioni, valori; custodiscono un profondo amore che dovrebbe e forse vorrebbe, magari inconsapevolmente, uscire dalla loro intimità, per diventare coinvolgente, per essere condiviso, per poter generare luce negli occhi, sorriso sul volto, gioia del cuore.

Il campo che abbiamo organizzato ad Atessa (CH) quest’anno si proponeva di aiutare i nostri giovani ad esprimere la loro interiorità, a mettere fuori, “in circolo”, appunto, l’amore che senza dubbio coltivano dentro.
Ci siamo incontrati, perciò, con il piglio di chi cerca dei punti di aggancio, o di appoggio per far leva, “per liberare” ciò che condizionamenti e suggestioni tengono a bavaglio e a guinzaglio. Si trattava di ritrovare se stessi in un contesto dialogico, parlando, ascoltando l’altro e l’altra, i quali nel rapporto di amicizia, o di coppia, mi costringono a organizzare, orientare e scandire pensieri, progetti e sentimenti.

Eppure questo dialogo non si poteva appiattire all’interscambio io – tu: si sarebbe esaurito, se non si fosse aperto alla terza dimensione, se non avesse accolto anche Dio e la sua Parola e il suo Spirito, per essere illuminato, fecondato, per poter ricevere in dono quella vitalità che dell’amore è leggerezza, bellezza e gioia.
Un amore così lievitato sarebbe diventato pane buono da spezzare e porgere con umiltà  a tutti coloro che s’incontrano per strada e che poi diventano compagni di viaggio, o, più semplicemente, persone che, in ogni caso, hanno vissuto un momento di fraternità e condivisione.

A conclusione del campo, non sappiamo se siamo riusciti a “mettere in circolo l’amore” che, nei nostri giovani, spesso trova solo rifugio o prigione; non sappiamo se siamo riusciti a guidarli verso quella “casa incantata” che è consapevolezza, significato e gusto del nostro cammino sulle strade fin troppo contorte della vita. Ci auguriamo, domani o domani l’altro, di poter vedere una luce nuova dei loro occhi, un sorriso di festa sul loro volto, una gioia piena nel loro cuore. 

Joomla templates by Joomlashine